L'incendio e la Ricostruzione
Quando tutto sembrava andare per vie tranquille, ecco abbattersi su Camerata una tremenda sciagura che segnò irrimediabilmente la sua fine. Era 11 9 gennaio dell'anno 1859 !
Un violento incendio si sviluppò in una delle 150 casette del paese e, in poco tempo, alimentato da impetuoso vento, distrusse ogni cosa, nonostante gli sforzi degli abitanti e dei Gendarmi presenti.
Pochi furono gli infelici che nel disastro persero la vita: ciò fu dovuto al fatto che degli 800 abitanti del paese, ben 500 erano nell'Agro Romano per la solita emigrazione invernale.
Cessava cosi d'esistere, dopo quasi 900 anni dalla sua fondazione, un laborioso e pacifico Borgo che vantava di aver dato i natali a Mons. Lorenzo Serafini, Vescovo, Confessore dei Cardinali in Conclave e Predicatore Apostolico in Vaticano e al celebre Giureconsulto Sigismondo SCACCIA, di cui anche Genova rivendica la paternità.
Ai piedi della montagna sorse in breve un nuovo villaggio che raccolse i fuggiaschi e si organizzò subito in laboriosa Comunità. Questa si chiamò CAMERATA NUOVA anzichè, come da molti proposto, PIO CAMERATA, in onore ed in segno di gratitudine per il Papa PIO IX che invio 300 scudi d'oro della sua cassa privata ai "diletti figli della Camerata, cosi duramente provati!! Con questo generoso contributo del Pontefice e con altri adeguati stanziamenti del Governo, furono subito costruite le Scuole, la Chiesa, la Gendarmeria e la Casa Comunale.