Contenuti dell'intervento che l’Associazione Pro Camorata avrebbe voluto illustrare alla riunione parco dei simbruini 23/08, ma che  non gli è stato possibile completare   !

 

1 Siamo sorpresi per questa iniziativa, che comunque ci lascia un po’ di amaro in bocca.
1.1 Il parco è un ente pubblico ed ha molti dipendenti, ed il suo ruolo è quello di gestire un bene pubblico!
1.1.1 sappiamo che recentemente molte risorse sono passate a profili amministrativi. A nostro avviso deve essere il parco, in qualità di ente pubblico, che deve continuare a provvedere alla manutenzione dei sentieri; Pertanto i dirigenti del Parco devono chiedere alla regione di assumere nuove risorse, e ristabilire la giusta pianta organica. Ovviamente questo non significa che le Associazioni di volontariato non possano svolgere un ruolo nella manutenzione dei sentieri o di un particolare sito; ma lo potranno fare nel modo che le associazioni riterranno più opportuno, con iniziative mirate a specifici obiettivi, che saranno proporzionati alle forze che potranno utilizzare.

2 A seguire le nostre analisi che argomentano la nostra contrarietà sul tipo di iniziativa che è stata proposta dal parco e sulla sua forma legale, nonché le implicazioni per le Associazioni che aderiranno a questa iniziativa:
Bisogna considerare la dinamica economico/sociale di questi nostri piccoli comuni che in gran parte hanno meno di mille abitanti. Perché da molti anni lo spopolamento è il fatto che li caratterizza Maggiormente (come evidenziato dal Film "un mondo a parte"). Questa iniziativa potrebbe anche avere un senso laddove ci fosse un alto tenore di vita, con una ricca partecipazione e cooperazione fra associazioni e istituzioni, in termini di risolse umane e finanziarie. Cosa che a nostro avviso non è molto sviluppata nei nostri territori.
2.1 Come si può pensare che una proposta possa riuscire quando il reddito pro-capite è il più basso dei Lazio e tra i più bassi in Italia e dove in prevalenza vige un regime economico di sussistenza, e le risorse stanno di fatto “scappando” dal territorio?


3 Non siamo assolutamente d'accordo con il protocollo d'intesa (o come è scritto “la convenzione”) che è stato proposto, perché, a nostro avviso si configura come un contratto di subappalto piuttosto che una collaborazione.
3.1 da una lettura più attenta piuttosto che un protocollo d'intesa, sembra un contratto di sub-appalto per lavori da eseguire a titolo gratuito per il parco; a nostro avviso tutto ciò mostra la reale volontà dei dirigenti del parco. A partire dall’art. 3 della cosiddetta “convenzione” proposta; dove il parco impone all’Associazione firmataria tempi e modi d’intervento. Poi l’art. 5 prevede la revoca della convezione in caso di non rispetto dell’art. 3, che a questo punto possiamo ben considerare come una specie di “penale” del contratto di sub-appalto di fatto. Noi come Associazione Pro Camorata teniamo a precisare che una Associazione di volontariato è una Associazione fatta di volontari, non di dipendenti al servizio di qualcuno; i volontari lavorano quando e come ritengono opportuno lavorare, con tempi e modi che si autogestiscono da soli nel loro collettivo, senza che qualcuno gli imponga qualsivoglia cosa.
3.2 Ma la cartina al tornasole di questa nostra valutazione, ed anche la cosa più pericolosa per una Associazione di volontariato, è il terzo comma dell'articolo 6, che recita: Il soggetto adottante è tenuto ad espletare le attività seguendo gli adempimenti ed obblighi di cui alle vigenti normative di sicurezza sui luoghi di lavoro.
3.2.1 questa semplice frase nasconde dietro un mondo: il Decreto legislativo 81 del 2008!
3.2.2 le vigenti normative di sicurezza sui luoghi di lavoro sono regolate dal decreto 81 e successive modificazioni. Questa legge prevede, per eseguire un qualsiasi lavoro (retribuito o volontario senza retribuzione), di rispettare i seguenti articoli di legge, perché, in queste situazioni, la legge equipara i volontari ai lavoratori autonomi che lavorano per una azienda, ed il presidente come un datore di lavoro (comma 12-bis articolo 3, art. 21 ed art. 299):
----> 1) dotarsi di una persona che deve svolgere il ruolo di responsabile per la sicurezza (Art. 17 comma B);
----> 2) anche se non è obbligatorio dotarsi di un documento per la valutazione dei rischi (DVR) (Art. 17 comma A), devono predisporre una informativa dettagliata sui rischi in cui potrebbero incorrere durante l’attività lavorativa di volontariato (Art. 28);
----> 3) formazione, informazione e addestramento dei volontari sulla sicurezza sui luoghi di lavoro (Art. 36 e 37);
----> 4) Nominare un medico competente che deve certificare l'idoneità psico-fisica, per il lavoro da svolgere, fatta con opportune visite (Art.18 comma 1A), a meno che il volontario non presenti una apposita auto-certificazione per il lavoro che dovrà svolgere;
----> 5) monitorare costantemente il rischio ;
----> 6) obbligo della fornitura e uso dei DPI (Dispositivi Protezione Individuale) e di attrezzature idonee e rispondenti ai requisiti previsti dalla legge (Art. 18 lett. D per il presidente ed art. 20 lett. D per il volontario);

Ovviamente questo è un elenco puramente illustrativo e non esaustivo di tutte le possibili situazioni che si possono venire a creare nell’ambito dell’applicazione di questa legge nell’effettuare le attività di manutenzione dei sentieri e dei siti. Si ricorda che la violazione delle norme del decreto 81, oltre alla sanzione pecuniaria, prevede sanzioni penali ed anche l’arresto, per il quale non c'è assicurazione che tenga.
A titolo puramente dimostrativo, a seguire elenchiamo un piccolo e non esaustivo riepilogo delle pene previste per i punti sopra mostrati:
violazione art. 17: punibile con l’arresto da 3 a 6 mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro.
violazione art. 36: punibile con l’arresto da 2 a 4 mesi o con l’ammenda da 1.200 a 5.200 euro
violazione art. 37: punibile con l'arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.400 a 6.000 euro
violazione art. 18 comma 1A: punibile con l'arresto da due a quattro mesi o ammenda da 750 a 6.000 euro
violazione art. 28: punibile con l'ammenda da 2.000 a 4.000 euro
violazione art. 20 lett.D: punibile con l'arresto fino a un mese o ammenda da 200 a 600 euro
violazione art. 18 lett.D: punibile con l'arresto da 2 a 4 mesi o con l’ammenda da 1.400 a 6.000 euro
Infine non si capisce come, nell'ambito di questa attività e nel rispetto delle vigenti norme di sicurezza del decreto 81, il parco intende gestire il DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (DUVRI) (Art. 26);

4 Noi come associazione Pro Camorata parliamo a ragion veduta: abbiamo realizzato tra il 2011 ed il 2017, sette campi di volontariato internazionali per ripulire i sentieri di Camerata Vecchia , che di fatto abbiamo adottato, anche per il nome che porta la nostra Associazione .
Data la particolare location a 1220 metri di altezza, raggiungibile solo a piedi; Nei nostri campi la sicurezza è sempre stata in primo piano; una mezza giornata in sede era dedicata alla formazione, informazione e addestramento per illustrare ai volontari come usare gli attrezzi, inoltre dei video e dei fogli illustrativi, mostravamo le regole fondamentali per un lavoro in sicurezza; Un'altra mezza giornata era dedicata ad un sopralluogo dei luoghi oggetto dei lavori, per illustrare sul campo anche i possibili potenziali pericoli sul posto. Infine durante i lavori veniva eseguito un costante controllo dei lavori e avevamo con noi una borsa di pronto soccorso sanitario per ogni evenienza.
4.1 Conosciamo i costi necessari per fare queste cose, tra attrezzi manuali e moto attrezzi conformi ai requisiti di sicurezza e conformità CE, benzina, accessori vari, dispositivi di protezione DPI, ecc. ecc. .
4.2 Pertanto nel caso de "adotta un sentiero" bisogna aggiungere, oltre ai costi degli attrezzi, anche i costi necessari per essere in regola con le leggi sulla sicurezza (decreto 81 sm)
4.3 Per quanto ci riguarda, La mancanza di reperimento dei fondi necessari a tutto ciò, e per ripristinare gli attrezzi ed i DPI rotti durante i lavori, è stata una delle ragioni che ci ha costretto ad abbandonare questo progetto.
Dal 2018 non abbiamo fatto più nulla, se non vigilanza attiva nel territorio, a causa soprattutto del mancato sostegno, da parte del Comune di Camerata Nuova; ma anche del Parco dei Monti Simbruini, nel sostenere questa iniziativa, che come abbiamo detto ha dei costi che con i nostri soli fondi non potevamo più sostenere.
4.4 Quindi la proposta del parco e di cui si sta parlando, noi la intendiamo come la tappa finale della manifesta impotenza del parco di gestire i sentieri del nostro territorio.


5 Noi Pensiamo che forse sarebbe stato più coinvolgente se la proposta fosse stata "Adotta il parco"; con la possibilità di poter incidere sulle scelte da fare; in questo senso, con l’esperienza dell’Associazione Pro Camorata operata sul campo, noi potremmo dare il nostro contributo al parco su come si gestiscono i volontari ed il loro lavoro volontario, per esempio organizzando i campi di volontariato internazionale come abbiamo fatto in passato.

6 Come già detto, Noi pensiamo che questa l’iniziativa "adotta un sentiero" così come è stata proposta, è di fatto una dichiarazione di resa di una delle funzioni migliori che il Parco dei Monti Simbruini ha avuto fino allo scorso anno.

7 Ma, Se il parco ha deciso sostanzialmente di abbandonare i sentieri, ce ne faremo una ragione e prenderemo atto della situazione che si è venuta a creare.

8 Per quanto ci riguarda, agiremo come facevano le persone che li hanno usati prima di noi nei secoli passati. Piano piano un pezzo alla volta ci faremo strada tra vegetazione infestante, e manterremo vivi i sentieri con tempi e modi che decideremo da soli in totale autogestione.

Sarà poi il Parco che dovrà giustificare la sua funzione in questi nostri territori.