SOSTENIAMO IL RIPRISTINO DELL’EX CENTRO DI RECUPERO DELLA FAUNA SELVATICA DEL PARCO REGIONALE NATURALE DEI MONTI SIMBRUINI DI CAMERATA NUOVA

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In questa difficile fase economica in cui le piccole realtà vedono depauperare sempre più le già poche risorse a  disposizione, fra tagli di servizi, inerzia ed incuria per i beni comuni;  subiamo in questi giorni (noi comunità locale di Camerata Nuova ai confini della Regione Lazio) un altro durissimo attacco che tende ad affossare tutto il nostro impegno volto allo sviluppo locale sostenibile ed armonioso del nostro territorio.

Chi siamo : la nostra Associazione, senza scopo di lucro, è nata nel marzo 2010 e si occupa di valorizzare e far sviluppare in senso eco-sostenibile il territorio di Camerata nuova e delle zone limitrofe attraverso  lo sviluppo del potenziale umano dell'arte in tutte le sue forme, dell'ambiente naturale, culturale, economico e storico locale; intendendosi come cultura ogni manifestazione delle tradizioni, delle arti, delle scienze del lavoro, della storia e in genere ogni forma di attività e di pensiero.   Tra i progetti più rilevanti realizzati vi sono : 3 edizioni del libro “Camorata: una storia durata 1000 anni”,  2 campi di lavoro volontariato internazionale per il recupero degli accessi al sito archeologico di Camerata Vecchia ed un “Summer School Camp”  in collaborazione con la facoltà di archeologia medievale dell’università “la Sapienza”, per lo studio archeologico dei ruderi della vecchia Camerata .
Uno degli impegni dell’Associazione, perché parte importante del nostro progetto di sviluppo eco-sostenibile, era l’utilizzo dei locali (ora distrutti)  dell’ex centro di recupero  della fauna selvatica; dentro il quale avremmo voluto instituire un museo polifunzionale  e multimediale della Montagna e delle tradizioni Popolari; ed in prospettiva di creare un centro di formazione per lo sviluppo locale eco-sostenibile .

Storia della Struttura - l’ex centro di recupero della fauna selvatica del Parco Regionale naturale dei Monti Simbruini:    questa struttura è stata terminata nel 2006 ed è stata lasciata ad un lento degrado; dal 2010 l’Associazione Pro Camorata ha proposto e stipulato con l’ente parco un protocollo di intesa per utilizzarla come museo polifunzionale della montagna e delle tradizioni popolari.
Ma questo progetto di utilizzo si è scontrato con la burocrazia istituzionale che ha fatto si, insieme al lassismo delle amministrazioni pubbliche, che la struttura si degradasse fino ad arrivare ai gravissimi atti, scoperti lo scorso 5 settembre, commessi da una squadraccia di criminali che ha letteralmente distrutto i muri, i sanitari, i vetri e le porte .
Per noi chi ha commesso queste azioni, al di là di tacciarle come “ragazzate”, sono persone che si oppongono al cambiamento che stiamo perseguendo, e sono il sintomo di un conservatorismo autodistruttivo.
Nell’ultimo anno ci siamo anche impegnati nella progettazione di un GAL (Gruppo di Azione Locale)  assieme alle realtà locali (amministrazioni comunali e associazioni del territorio).     Questo approccio Bottom-up per lo sviluppo locale  è finalizzato a creare sinergia pubblico-privato per attuare un piano eco-sostenibile, che in questo contesto non può non tener conto della realtà sostanzialmente rurale del nostro territorio, ma che per essere sostenuta dovrà riconvertirsi verso una economia agricola multifunzionale.
E’ in questo contesto che la comunità di questo territorio vuole lanciare un segnale forte di cambiamento e ci aspettiamo un concreto sostegno in questo percorso dai massimi livelli istituzionali della regione,
chiediamo pertanto, di fronte alle provocazioni degli atti vandalici subiti:
->    L’IMMEDIATA MESSA IN SICUREZZA DEI LOCALI DANNEGGIATI
->    L’IMMEDIATA RISTRUTTURAZIONE DEGLI SPAZI
->    L’IMMEDIATA  MESSA A DISPOSIZIONE DI TALI SPAZI PER IL PROGETTO DI COMUNITA’ CUI ERANO STATI DESTINATI DAL PROTOCOLLO SIGLATO CON L’ENTE PARCO
->    L’APERTURA DI UN TAVOLO SULLO SVILUPPO LOCALE DELLE AREE INTERNE E DI CONFINE CHE ACCOMPAGNI I PROGETTI LOCALI DI SVILUPPO A PARTIRE DAL GAL

Per tutto questo, e per dare un segnale di risposta al gesto criminale,  invitiamo il presidente e il vice presidente, proprio nell'ambito della fase di raccolta delle idee per la prossima programmazione del POR e dei fondi strutturali, a venire ai confini estremi della Regione Lazio in mezzo alle montagne che per secoli hanno rappresentato il confine degli stati nazionali dell’Italia centrale a dare un segnale di vicinanza alle popolazioni del luogo, per assicurare il concreto appoggio delle istituzioni ed anche perché vivere al confine non deve significare stare nel bordo dell'abbandono.
 Promotore dell'Appello: Associazione Pro Camorata

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 Seguono varie firme della società civile del territorio.